Calcolo bolletta luce: i costi fissi e gli elementi variabili da considerare

Non è sempre facile districarsi tra tutti gli elementi di cui è composta la bolletta della luce soprattutto se teniamo in considerazione che la stessa è formata da diverse voci e da costi di cui alcuni variabili e altri fissi non dipendendo dall’effettivo consumo dell’utente.

Riuscire a leggere compiutamente la bolletta aiuterà l’utente a valutare la propria offerta energia, ad avere più contezza delle diverse proposte che il mercato libero dell’energia offre e a risparmiare, soprattutto nell’utilizzo degli elettrodomestici ad alto consumo come lo scaldabagno, il caldobagno, il forno, o quelli che pur non consumando molto incidono nei consumi perché rimangono attaccati tutto il giorno, come il frigorifero.

Cerchiamodi capire cosa si intende, effettivamente, per costi variabili, quali sono gli elementi da verificare e quali sono i costi fissi, imposti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), cercando di chiarire alcuni dubbi per riuscire autonomamente a leggere la nostra bolletta della luce.

consumi energia

Costi variabili e costi fissi

Come detto sopra, la bolletta della luce è composta da alcuni costi variabili e da altri che sono fissi. Iniziamo col dire che i primi, appunto perché variabili, dipendono dal consumo del cliente e dalla quota che il fornitore di energia stabilisce. Innanzitutto dipende da dove opera il vostro fornitore di energia, se nel servizio tutelato o nel mercato libero. Nel primo caso i costi variano ogni mese, in quanto le condizioni economiche sono stabilite dall’ARERA. Se invece il vostro fornitore opera nel mercato libero i costi variano in base a quanto imposto dall’Autorità, oppure in base a quanto risulta nel contratto concluso con l’utente. I costi variabili sono composti, oltre dalla materia prima, anche da IVA e accise.

I costi fissi, invece, non dipendono dal consumo effettivo del cliente ma sono stabiliti annualmente dall’Autorità. Questo tipo di costi vanno pagati anche se non si utilizza la luce e sono costituiti dagli oneri di sistema (per pagare interventi di utilità e di interesse generale) spese per il trasporto e gestione del contatore (sono costi sostenuti dall’azienda produttrice per trasportare l’energia, per la gestione del contatore e per la lettura dei consumi).

Inoltre, a partire da luglio 2016, il canone Rai è stato rateizzato all’interno della bolletta della luce (9 euro al mese se la bolletta è mensile altrimenti 18 euro al mese se è bimestrale).

bolletta corrente elettrica

Come capire se il fornitore è caro?

Dopo aver visto quali sono gli elementi variabili da valutare e quali sono i costi fissi uguali per tutti è importante vedere come capire se il nostro fornitore di energia elettrica è caro. La risposta è semplice: bisogna verificare la spesa per la materia energia. È questa la voce di costo che dipende dal fornitore e che, di conseguenza, rende un’offerta più vantaggiosa di un’altra. Comprende le voci che riguardano l’acquisto dell’energia, il dispacciamento e la vendita al cliente. In sostanza, attraverso questa voce, il fornitore vi fa pagare il servizio di tramite tra il distributore, dal quale acquista l’energia, e il cliente finale. Possiamo considerarla la principale voce della bolletta.

Tuttavia non sempre è facile capire quanto il nostro fornitore si fa pagare a kW. Ecco allora che è importante verificare la voce del costo medio unitario della spesa per la materia prima che è composta dalla spesa per la materia energia diviso, però, per i consumi dell’utente. Grazie a questa voce è possibile rendersi conto della convenienza o meno della propria offerta e confrontarla con le altre presenti sul mercato.