Come coltivare un orto: le regole fondamentali da seguire

Convenzionale o biodinamico, integrato, biologico o sinergico: i modelli di orto a cui ispirarsi sono davvero tanti ed è anche possibile utilizzare in sinergia alcuni principi delle diverse modalità di coltivazione, per realizzare quello che sarà il “nostro” orto.

Basta possedere uno spazio verde per creare un orto domestico: avere prodotti freschi e di qualità sicura a km 0, infatti, non solo è un vantaggio in termini di buona alimentazione, ma è anche una conveniente comodità.

Coltivare un orto significa prendersene cura giornalmente e con costanza, è un impegno che la natura ripaga sempre non solo con i suoi frutti ma, avendo la sensibilità di riconoscerli, anche con i suoi insegnamenti.

cipolle orto

Scelta e preparazione del terreno

Se l’intenzione che ci spinge a creare un orto domestico è quella di avere prodotti da consumare nell’ambito familiare, consideriamo anzitutto che il fabbisogno di verdure per persona viene stimato, in linea di massima, nella produzione che si ricava coltivando circa 10 mq di terreno.

Calcoliamo quindi, preventivamente, quanto terreno sarà necessario per ottenere la quantità di ortaggi relativa alle nostre esigenze. Dopo aver individuato la zona ideale sulla quale realizzare l’orto, facciamo mente locale anche su quali piante abbiamo intenzione di coltivare e informiamoci sulle relative modalità di coltivazione, magari consultando un sito dedicato come quello di Orto da Coltivare.

Esposizione

L’orto ha bisogno di tanto sole, circa 8 ore di luce diretta al giorno. La luce solare, infatti, non solo favorisce il corretto sviluppo delle piante, ma le protegge anche dagli attacchi dei parassiti e degli insetti nocivi: evitiamo, quindi, l’esposizione a nord o sotto l’ombra di grandi alberi.

A proposito, ricordiamoci di fare attenzione anche al posizionamento delle varie colture: quelle che hanno un notevole sviluppo verticale (come i pomodori, i legumi rampicanti o i cetrioli), crescendo, potrebbero fare da barriera ai raggi del sole per le piantine più basse.

Terreno

Il terreno deve avere una disposizione uniforme e pianeggiante, deve essere ricco di sostanze organiche e ben drenato. Per avere queste caratteristiche ottimali, un terreno non deve essere troppo sabbioso perché non riuscirebbe a trattenere abbastanza acqua, né troppo compatto perché non riuscirebbe a rilasciare quella superflua. In ogni caso è sempre possibile “correggere” la composizione del terreno, nel primo caso arricchendolo con l’aggiunta di sostanze organiche o di terriccio torboso, nel secondo alleggerendolo con l’aggiunta di materiali drenanti (come la sabbia o l’argilla espansa).

Importante analizzare anche il PH del terreno: l’orto, in linea di massima e considerando il tipo di colture più frequenti, necessita di un substrato neutro, quindi a PH 6/7.

Preparare il terreno significa anche smuoverlo, livellarlo con un rastrello eliminando eventuali avvallamenti (che potrebbero provocare ristagni idrici), ripulirlo da pietre e altre “presenze indesiderate” e concimarlo adeguatamente.

Quindi, creare delle aiuole della larghezza di circa 1 m ciascuna, se possibile realizzando fra di esse dei camminamenti che permetteranno l’accesso senza calpestare la superficie coltivata. Alla fine, innaffiarlo e attendere qualche giorno prima di procedere alla semina o alla messa a dimora delle piantine.

Semina e messa a dimora

Trascorso il giusto tempo di attesa che serve al terreno per stabilizzarsi e accogliere al meglio le colture, procederemo a collocare le piantine o i semi nelle aiuole. La distribuzione ideale è quella secondo file allineate, con corridoi tra l’una e l’altra. Volendo optare per una piantagione, quindi una coltivazione più fitta, elimineremo gli spazi tra le aiuole, ottenendo così uno sfruttamento intensivo.

Il dubbio su quali specie di ortaggi piantare è presto risolto: esistono tali e tante varietà di prodotti che l’unico imbarazzo sarà la scelta. Bisognerà, comunque, fare attenzione ai periodi idonei alla semina e alla messa a dimora delle piccole piantine.

A questo proposito, ricordiamoci che ogni pianta ha bisogno di un proprio spazio vitale per crescere e svilupparsi: è sempre bene lasciare una distanza adeguata fra le varie piante, specialmente per quelle che hanno uno sviluppo vegetativo ampio (come cavolo, lattuga e verdure a foglia larga), o producono frutti di grandi dimensioni (come anguria, zucca e melone).

lattuga orto

Ricordiamo anche che il trapianto è un momento di forte stress per le piantine, quindi mettiamole a dimora preferibilmente in ore non troppo calde. Volendo assicurare loro il massimo comfort, provvederemo ad ombreggiare le aiuole per circa una settimana con l’ausilio di reti protettive o tessuto ombreggiante per agricoltura di colore bianco. E non dimentichiamo di far seguire al trapianto un’abbondante innaffiatura.

Irrigazione

L’annaffiatura dell’orto è fondamentale, così come lo è scegliere le ore più adatte per procedere a questa attività. Le fasce ideali della giornata sono al mattino presto e nel tardo pomeriggio, quando il sole è meno forte. L’importante è che l’irrigazione sia gestita in maniera equilibrata, quindi senza eccedere, ma senza far mai mancare l’acqua alle colture.

Anche se le diverse specie hanno differenti esigenze di annaffiatura, il criterio generale è quello della giusta misura, tenendo conto anche della natura, drenante o meno, del terreno e della stagione, più o meno calda.
Un modo per capire quando procedere all’irrigazione è controllare l’aspetto superficiale del terreno, che deve essere quasi asciutto ma mai completamente secco. Ovviamente, nelle stagioni piovose o meno calde, l’irrigazione seguirà un criterio di moderazione ancora più accorto, al fine di evitare dannosi ristagni idrici. Anche seguire le previsioni meteo ci potrà aiutare nella gestione delle annaffiature.

Per irrigare è possibile usare direttamente anche l’acqua di rubinetto, purché non sia trattata con disinfettanti come il cloro: in questo caso è meglio lasciarla decantare in contenitori appositi per qualche ora, prima di utilizzarla, allo scopo di far evaporare il disinfettante e non rischiare di danneggiare i microrganismi del terreno, utili alla crescita delle piante. Come abbiamo spiegato in un altro articolo è importante scegliere quindi il giusto kit di irrigazione.

Qualche altro consiglio

È opportuno predisporre una recinzione che protegga l’orto ostacolando l’accesso di eventuali animali, domestici o selvatici. A questo scopo utilizzeremo una rete per agricoltura che adempirà al suo compito protettivo, lasciando comunque passare liberamente l’aria.

verudre orto

Un metodo di coltivazione moderno tiene conto del concetto di “piante amiche”: piante più grandi e ombreggianti possono essere utilmente collocate accanto ad altre che non necessitano di troppo sole. Infatti, quelle a sviluppo precoce (come ad esempio le erbe aromatiche, la lattuga, la rucola, gli spinaci e i ravanelli) prima della raccolta, gradiscono un leggero ombreggiamento e quindi si agevoleranno della vicinanza di piante a sviluppo verticale come i pomodori, le zucchine e i fagioli rampicanti.

Ricordiamoci di applicare il tradizionale concetto di “rotazione delle colture”, secondo il quale non è consigliabile piantare per più anni consecutivi, nella stessa aiuola, la stessa specie di ortaggio. Il terreno, infatti, potrebbe registrare squilibri strutturali anche rispetto alla sua fertilità.L’agronomia classica indica un criterio di base da applicare in quattro cicli di coltura: dopo il trapianto di una specie a foglia, far seguire il trapianto di una da radice, quindi di una leguminosa e, infine, di una specie da frutto. Per fare un esempio pratico, la prima coltivazione di lattuga sarà seguita da quella di carote, a cui seguirà la coltivazione dei fagiolini e, alla fine del ciclo, quella del pomodoro. Sarà bene, a questo scopo, tenere sul PC o su un quaderno una “mappa” dell’orto che riporti le varie colture, aiutandoci così a realizzare cicli completi di rotazione perfetta mente organizzati.