Come pulire la carta da parati a seconda della tipologia

I motivi per cui molte persone decidono di applicare una carta da parati sulle pareti della propria casa sappiamo essere molteplici, estetici e funzionali. La carta da parati permette infatti decorazioni impossibili con la pittura e allo stesso tempo protegge da umidità e muffa.

D’altra parte però tale scelta porta a dover adottare una serie di accorgimenti e attenzioni per quanto riguarda la manutenzione. La carta da parati può durare anche decine e decine di anni, ma è necessario prendersene cura giorno dopo giorno, per evitare che invecchi e si rovini prima del tempo. A tal proposito bisogna sapere come muoversi per effettuare una pulizia il più efficace possibile su tali superfici, senza comprometterne l’integrità.

La prima cosa da tenere in considerazione quando si entra in questo campo è che non tutte le carte da parati sono uguali tra loro, e la loro composizione determina come deve avvenire la pulizia. Vediamo quindi quali sono i principali tipi di carta da parati e le loro caratteristiche in fatto di manutenzione.

pulizia della carta da parati

Ad ogni tipologia di carta da parati la sua manutenzione

Abbiamo già visto che esistono diverse tipologie di carta da parati, vediamo quindi alcune informazioni generali sulla pulizia di ogni materiale.

La carta da parati in cellulosa è la più classica, nonché la più antica, spesso utilizzata per rivestire le pareti dei palazzi più vecchi. Viene ricavata dalle piante, è dunque composta di fibra vegetale, che per la sua tendenza ad assorbire parecchia acqua la rende inadatta all’uso in zone particolarmente umide della casa.

Abbiamo poi la carta da parati in Tessuto Non Tessuto (TNT). Il TNT è costituito da un leggero strato di poliestere misto a cellulosa, a sua volta ricoperto da una pellicola vinilica, che ha dalla sua il vantaggio di essere maggiormente resistente all’umidità. Per questo motivo viene utilizzata specificatamente per ambienti della casa tendenzialmente umidi, quali bagno e cucina.

C’è poi il vinile: un materiale composto da uno strato di PVC. Sotto il punto di vista della resistenza all’umidità è anche meglio di quella in TNT, essendo completamente impermeabile.

Dopo il Tessuto Non Tessuto abbiamo la carta da parati in vero e proprio tessuto, le cui caratteristiche variano in base alla tipologia del tessuto (seta, velluto, etc…). Qualunque sia il tessuto, il fatto stesso di essere costituito da fibre tessili lo rende delicato e fa sì che richieda particolare cura.

Troviamo poi la carta da parati metallizzata, che presenta lamine metalliche che rendono la pulizia e anche l’applicazione/rimozione parecchio semplice.

Si può infine trovare una carta da parati ibrida, costituita da un misto di fibre naturali e sintetiche. Generalmente non necessitano di pulitura particolare, ma basta una semplice pulizia a secco.

In linea generale possiamo quindi affermare che c’è bisogno di fare una maggiore attenzione quando si ha a che fare con fibre naturali che possono venir danneggiate irreparabilmente. Le fibre sintetiche o gli altri materiali invece, seppur necessitino comunque di cura, sono meno delicate delle altre.

Consideriamo infine che, quando acquistate la carta da parati, solitamente ci sono scritte le indicazioni per la manutenzione. Che sia in negozio fisico o in negozi online, se volete essere sicuri che si possa lavare, potrete scegliere espressamente una tipologia che porti la dicitura “lavabile”. Come vediamo per esempio nella sezione carta da parati di bricoflor.it nei siti online è ancora più semplice trovare queste informazioni, perché utilizzando la funzione ricerca o leggendo con calma le caratteristiche di ogni prodotto si trovano facilmente le indicazioni di lavaggio e pulizia di ogni carta da parati.

Solo seguendo con attenzione le indicazioni potremo essere sicuri di non danneggiare il materiale del prodotto che abbiamo applicato alle nostre pareti. Quindi, se volete usare l’acqua, verificate di acquistare una carta da parati che sia lavabile con acqua. Se invece avete già la carta da parati in casa e non avete queste informazioni, cercate di capire di che materiale sia fatta e effettuate delle prove su delle piccole parti per capire se il materiale regge il tipo di pulizia che vorreste fare.

Cosa utilizzare per pulire la carta da parati

pulire la carta da parati

Di che cosa ci si deve munire prima di cominciare la pulizia della nostra parete? Ebbene, gli utensili consigliati per effettuare le prime operazioni di spolveratura sono indubbiamente piumini e panni asciutti, meglio se lisci, che permettono preliminarmente di rimuovere la polvere. In alternativa, si può usare anche l’aspirapolvere, ma bisogna evitare di usare spazzole troppo dure o abrasive.

Per le tipologie di carta più resistenti all’acqua tra quelle descritte sopra, si possono utilizzare delle spugne, anch’esse morbide e non erosive. La scelta del detergente è più complicata: sul mercato sono presenti diversi prodotti proprio per tale scopo, le loro caratteristiche sono quelle di essere delicati e con un pH neutro. Evitate quindi assolutamente di usare prodotti con candeggina che rischiano di rovinare la trama e il disegno.

Se si deve intervenire per una pulizia più rapida e veloce invece si può ricorrere anche a metodi più “casalinghi”, dotandosi di un qualunque sapone neutro, come il classico sapone di Marsiglia. In via eccezionale si può usare anche uno sgrassatore, sempre delicato, facendo attenzione che non sia corrosivo per il materiale della carta da parati. Una volta che si ha a disposizione tutto ciò che serve, occorre cominciare il lavoro vero e proprio.

Come bisogna procedere per la pulizia della carta da parati

Dunque come detto il passo preliminare è quello di individuare quella che è la tipologia di carta da parati che si ha necessità di pulire.

Per quanto riguarda le fibre naturali, è meglio evitare di sollecitarle con acqua e detergenti. Per poterle conservare a lungo e in ottimo stato basta effettuare una piccola pulizia per 2-3 giorni alla settimana, molto rapida, rimuovendo la polvere ed evitando che lo sporco si accumuli. Nel caso in cui si sia formata un macchia e questa sia ancora fresca, si può ricorrere ad acqua saponata ma solo per la zona circoscritta alla chiazza e cercando di bagnare il meno possibile.

Anche per quanto riguarda le altre carte da parati, sebbene più resistenti come quelle in vinile, TNT, o metallizzata, si consiglia prima di tutto una pulizia a secco tramite panni, aspirapolvere e piumini. Lo scopo è solo quello di rimuovere il grosso dello sporco. Non c’è quindi bisogno di effettuare una pulizia meticolosa in questa fase e potete evitare di raschiare con troppa energia, altrimenti rischierete che la carta si danneggi inevitabilmente.

Il passo successivo poi sarà quello di munirsi di un contenitore in cui mettere acqua tiepida ed il detergente. Se avete optato per uno industriale, fate sempre attenzione a cosa è riportato nelle modalità di uso: tali prodotti infatti potrebbero dover essere utilizzati solo a determinate diluizioni, per svolgere il loro compito a dovere senza danneggiare il materiale.

Fatto ciò, bisogna munirsi di una spugna, che dovrà essere semplicemente inumidita nell’acqua saponata, senza bisogno di inzupparla, e iniziare a pulire la parete con molta delicatezza. È consigliabile stare attenti ad evitare che l’acqua sporca coli nella parte sottostante, per questo è meglio dotarsi di un panno asciutto con cui procedere subito dopo ad assorbire l’eventuale acqua in eccesso.

Come abbiamo visto, quindi, prendersi cura della carta da parati comporta una pulizia frequente ma non aggressiva, essenziale se si vuole fare in modo che questa possa durare per più tempo possibile.