Chi ama cucinare tante pietanze nel forno elettrico, per ragioni di praticità, velocità e salubrità spesso si chiede quanto possa consumare questo elettrodomestico. Se anche tu sei tra chi cerca di fare una stima del consumo del formo elettrico sei nel posto giusto per trovare informazioni a riguardo.

Quanto consuma un forno elettrico
Rispondere alla domanda relativa al consumo effettivo di un forno elettrico non è semplicissimo perché dipende da diversi fattori, innanzitutto dal tipo di forno, dal tempo d’impiego e molto altro. In ogni caso è molto utile fare una stima del consumo perché aiuta a ridurre l’impiego di elettricità e quindi a contenere i costi che incidono sul budget delle spese famigliari.
Il forno elettrico assorbe sino all’8% dell’energia elettrica consumata in casa durante la giornata. Vi sono diverse tipologie di forno a basso consumo elettrico, sono elettrodomestici di nuova generazione tecnologica che a parità di funzionalità ed efficienza sono molto meno dispendiosi a livello di impiego di luce elettrica.
Consumi diversi per tipologie di forni differenti
Il forno elettrico è facile da utilizzare in cucina, permette di preparare piatti a basso contenuto calorico perché offre una cottura più light rispetto alle fritture ed è sicuramente molto più sicuro rispetto ai modelli a gas. Questi appena elencati sono sicuramente i notevoli vantaggi relativi all’utilizzo di un forno elettrico, ma riguardo al consumo di energia bisogna fare delle distinzioni tra un forno e l’altro.
Il forno elettrico tradizionale è dotato di due resistenze una posizionata a livello superiore e l’altra a livello inferiore. Questo tipo di forno cuoce le pietanze tramite irraggiamento del calore ed è dotato anche di funzione grill per dorare i cibi in cottura.
Il forno elettrico ventilato invece, oltre ad avere le caratteristiche dell’elettrodomestico precedente, ha anche una ventola che permette di far circolare l’aria calda in maniera uniforme.
La cottura del forno tradizionale è decisamente più lenta quindi necessita di più energia mentre il forno elettrico ventilato permette la preparazione di pietanze con la metà del tempo e meno dispendio energetico. Ovviamente i consumi variano tra il primo forno e il secondo anche perché la ventilazione offre la possibilità di cuocere i cibi a temperature più basse. Il forno elettrico ventilato però non è adatto per la preparazione di ogni tipologia di cibo, perché tende ad asciugare le pietanze.
Possiamo stimare che, quando si preparano i cibi in un forno elettrico ventilato, di solito si riesca a consumare circa il 30% in meno rispetto ad uno tradizionale.

Consumo dettagliato del forno elettrico
I consumi variano in funzione di queste variabili:
- la dimensione e la potenza dell’elettrodomestico: esistono forni da massimo 3500 W così come forni da massimo 1000 W. Qual è la potenza del vostro forno? È fondamentale che conosciate questo valore per fare delle stime.
- la classe energetica: quanto della potenza indicata sopra viene “persa” e quanta invece viene effettivamente spesa per riscaldare il forno e cuocere i cibi? La classe di efficienza energetica indica questo. Un forno di classe A per cuocere una determinata pietanza impiegherà meno elettricità di un forno in classe G. Lo abbiamo già visto per lavatrici, asciugatrici, condizionatori.
- la temperatura a cui si cuociono i cibi e la durata di cottura. Abbiamo visto che la potenza massima può variare da un forno a un altro. Ma la potenza massima viene impiegata solo in brevi momenti di utilizzo del forno, prima che questo sia scaldato, ogni volta che apriamo la porta e gli facciamo perdere la temperatura, quando inseriamo i cibi freddi. A regime, durante la cottura, il forno non consuma il massimo della potenza, ma valori anche molto inferiori. Un forno con potenza massima di 3000 W, durante le fasi intermedie di cottura richiederà circa 1500-2000 W di potenza.
Esempi di calcolo dei consumi del forno elettrico
Proviamo quindi a fare delle stime e delle ipotesi di utilizzo del forno. Supponiamo di avere un forno di grandi dimensioni che consuma massimo 2500 W. Come sappiamo questa potenza sarà necessaria per un periodo limitato di tempo, per poi andare su consumi più ridotti durante la cottura, se non si apre la portina.
Supponiamo quindi di poter considerare un consumo medio di 2000 W (corrispondenti a 2 kW) per 1 ora di tempo, per 3 volte alla settimana. Abbiamo quindi 2 [kW] * 3 [gg/settimana] * 52 [settimane/anno] = 312 kW.
Prendiamo ora in esame la possibilità di comprare un fornetto elettrico piccolo, che ci permetta di cuocere i cibi in tempi paragonabili al forno grande, anche se in quantità minori, consumando solo 1200 W al massimo della potenza. Possiamo quindi supporre come prima un utilizzo di questo forno 3 volte alla settimana per 1 ora di tempo ogni volta. Supponiamo un consumo medio di 1000 W, quindi 1 kW. Come prima il calcolo che dovremo fare sarà questo: 1 [kW] * 3 [gg/settimana] * 52 [settimane/anno] = 156 kW.
Come possiamo vedere i valori proposti sono molto differenti per un periodo di utilizzo uguale, a dimostrazione del fatto che la tipologia di forno, la potenza assorbita e il suo utilizzo, sono elementi fondamentali da conoscere per fare delle stime dei consumi. Abbiamo inoltre considerato dei valori medi di consumo, che varieranno se cambieremo la temperatura di cottura impostata per esempio. Sono comunque dei valori che ci possano aiutare a fare delle valutazioni di quanto possa incidere l’utilizzo del forno sulla nostra bolletta.
I costi in bolletta per un forno elettrico
Per completare questa analisi è fondamentale poi capire i costi, che dipendono dalla tariffa dell’energia elettrica che avete stipulato con il vostro fornitore. Nel caso di un consumo annuo di 312 kW il costo finale potrà variare orientativamente tra circa 60 euro e 110 euro (perché le tariffe dell’energia al momento oscillano tra 0,2 €/kWh e 0,34 €/kWh a seconda del vostro contratto). Nell’esempio del forno piccolo invece il valore oscillerà trai 30 e i 60 euro, sempre considerando la grande varietà di tariffe presenti sul mercato.