Differenziare i rifiuti è una sana abitudine che è, ormai, entrata a far parte della nostra routine quotidiana: è importante eseguire una corretta raccolta differenziata dei rifiuti per contribuire tutti insieme a diminuire il tasso di inquinamento ambientale che tanto grava sul nostro splendido pianeta.
Gli oggetti e i prodotti con cui ogni giorno abbiamo a che fare vanno collocati in modo esatto nel bidone apposito, e se per alcuni di essi non vi è alcun dubbio sul dove conferirli, ve ne sono altri che invece ci fanno sempre chiedere dove sia più opportuno gettarli. Tra questi troviamo i cd e i dvd, il tetrapak, la comunissima cenere o le capsule del caffè, ma anche gli scontrini fiscali, che ogni giorno affollano le nostre tasche, le borse e il cruscotto dell’auto. Apparentemente verrebbe da conferirli nel bidone della carta senza pensarci troppo, ma attenzione perchè per smaltire i rifiuti in modo corretto è necessario andare oltre l’apparenza e capire di cosa sia composto un dato rifiuto.

Di cosa sono fatti gli scontrini
Se osserviamo attentamente uno dei mille scontrini che sicuramente avremo intorno, noteremo che la carta su cui sono riportati i dati di acquisto non è la classica carta che si usa per la stampa, per la scrittura ecc.
Gli scontrini fiscali, tutti ma proprio tutti, da quello delle ricariche telefoniche a quello dei supermercati o dei tabacchini, sono composti di una speciale carta termica, ricoperta da un sottile film di colorante e da un reattivo che reagisce in modo chimico alle alte temperature e al calore. La loro particolarissima composizione è dovuta a motivi pratici, per velocizzare la stampa degli scontrini nel momento in cui la testina della stampante si trova davanti la carta termica.
Se ci facciamo caso, avremo sicuramente notato che le scritte sugli scontrini tendono a sbiadirsi in modo progressivo fino a cancellarsi del tutto: questo succede dopo molti mesi che lo scontrino è stato stampato, proprio per via della carta termica. L’inchiostro infatti, ha una resistenza limitata su questo tipo di supporto trattato chimicamente e col tempo tende a schiarirsi fino a scomparire.
Giunti a questo punto e assodato che i famigerati scontrini fiscali non vanno conferiti nel bidone della carta, come potrebbe sembrare ovvio, vediamo insieme come smaltirli correttamente per fare una raccolta differenziata che sia davvero utile per l’ambiente.
Scontrini e ricevute: dove smaltirli in modo corretto

A questo punto vi starete chiedendo qual è il luogo corretto in cui conferire gli scontrini che affollano la nostra quotidianità. Purtroppo molti continuano a gettarli tra la carta da riciclare, sbagliando, perché come già detto, gli scontrini non sono fatti di normale carta, bensì di una carta particolare sottoposta a processi chimici per favorirne la stampa in breve tempo.
La speciale carte termica di cui sono composti gli scontrini e le ricevute si considera non riciclabile e quindi la destinazione finale dei nostri scontrini sarà nel bidone del secco indifferenziato, nominato in alcuni paesi anche con la dicitura di “non ricilabile”. Ecco svelato il mistero!
Per avere maggiori chiarimenti in materia di rifiuti e loro collocazione, puoi controllare il sito internet della compagnia che si occupa del ritiro della differenziata nella tua città o nella tua zona, per essere sicuro di non sbagliare.
In ogni caso, anche se la maggior parte degli scontrini emessi da esercizi commerciali sono fatti di carta termica non riciclabile, si può fare una semplice prova per assodare se si tratti realmente di carta termica: è sufficiente riscaldarla magari con un accendino per sigarette o con un fiammifero e vedere se la carta annerisce. Se noti che il tuo scontrino diventa sempre più nero allora hai la conferma che si tratta di carta termica che non può essere sottoposta a riciclo e che, dunque, dovrai gettare nel bidone dell’indifferenziato.