Per quanto tempo bisogna conservare le bollette di luce e gas?

Tutti noi, nelle nostre case, spesso abbiamo dei grossi faldoni di ricevute di pagamenti effettuati per le utenze luce e gas, questo perché la legge impone di conservarle al fine di evitare di dover pagare due volte per uno stesso servizio.

Nel caso specifico, ogni appartamento usufruisce di servizio di luce e gas quindi ci vediamo recapitare delle bollette da pagare in base ai consumi effettivi al fine di evitare distacchi, abbassamenti o sanzioni di natura pecuniaria.

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Per quanti anni bisogna conservare le bollette

Fino al 2018 la normativa prevedeva che le fatture di avvenuto pagamento dovessero essere conservate per 5 anni, questo perché la prescrizione, ovvero l’estinzione del diritto di poter chiedere un pagamento sancito dall’articolo 2934 del codice civile, per luce e gas era quinquennale. Passati i cinque anni senza che l’azienda fornitrice si fosse attivata nel riscuotere il debito, di solito lo si effettua con un sollecito di pagamento inviato tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC contente un atto idoneo a interrompere la prescrizione, il credito vantato dalla società non era più vincolante. Insomma, dopo 5 anni senza alcuna comunicazione si poteva non pagare.

A seguito di una riforma, a partire dal 2 marzo 2018, è stato stabilito che le fatture per le utenze luce e gas non dovessero più essere conservate per cinque anni, ma bensì per due. Questo ovviamente vale per le fatture di utenze emanate dopo tale data. Quindi, di fatto, sono stati ridotti i termini di prescrizione dei debiti di utenze. Ora bisogna sottolineare che, anche se la legge prevede che la bolletta della luce debba essere conservata per 2 anni, nella prassi invece bisogna conservarla per almeno 10 anni perché, dal 2016, all’interno della bolletta della luce, è inserito anche il pagamento del canone Rai la cui prescrizione è decennale.

quanto tempo bisogna conservare le bollette

Perché le bollette delle utenze vanno conservate?

Come anticipato, le bollette vanno conservate perché se l’azienda fornitrice richiede una verifica di pagamento, noi dobbiamo essere in grado di poter esibire il documento che attesti l’avvenuto pagamento, infatti la legge prevede che deve essere il cliente a dover dimostrare di aver pagato la bolletta e non il contrario.

Anche se può sembrare una scocciatura e si ha voglia di gettarle via al fine di recuperare spazio dato che le bollette si accumulano ogni anno, è bene mantenerle per i tempi minimi per avvalersi eventualmente della prescrizione. Così facendo, nel caso in cui un operatore dell’azienda fornitrice dovesse richiedere il pagamento, basterà esibire o allegare una copia che dimostri appunto che lo stesso è stato effettuato.

In caso di contestazione, se non si possiede più la ricevuta si rischia di diventare morosi, anche quando di fatto è stato già pagato quanto richiesto. Tra le possibile conseguenze c’è la possibilità di pagare nuovamente la fattura, mora compresa, oppure può esserci il rischio di dare modo all’azienda di procedere per le vie legali per ottenere un titolo che obblighi al pagamento che in caso di rifiuto può arrivare anche al pignoramento.

Metodo alternativo per conservare le bollette in modo smart e sostenibile

Conservare tutte le bollette della luce e del gas può comportare dei problemi come, perdita di tempo, impatto ambientale e perdita di spazio. La soluzione per evitare questa problematica esiste, le utenze e le fatture di pagamento possono essere conservate in forma digitale. Essa rappresenta una soluzione smart e green, ed è consentita dalla legge all’articolo 2712 del codice civile il quale ammette come mezzo di prova anche il formato digitale. In questo modo non sarà più necessario stampare, occupare mobili e perdere tempo ad organizzare il faldone per le scartoffie, basterà salvare il tutto in un hard disk.